La scelta di andare in pensione con l’opzione donna è una decisione di vita, quanto mai importante che richiede un’attenta valutazione, molti sono gli aspetti da considerare alcuni sono poco noti.
Anche per quest’anno è stata prorogata la possibilità di accesso al pensionamento con l’opzione donna per le lavoratrici dipendenti ed autonome.
Requisiti anagrafici e contributivi
È necessario aver compiuto almeno 61 anni di età e maturato 35 anni di contributi entro il 2024. In presenza di un figlio, l’età minima richiesta è di 60 anni, mentre per due o più figli è sufficiente aver compiuto 59 anni.
Oltre ai requisiti anagrafici e contributivi, è indispensabile essere in una delle seguenti condizioni:
1) Al momento della domanda di pensionamento essere caregiver da almeno 6 mesi del coniuge o di un parente di primo grado, di un parente o affine di secondo grado qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap abbiano compiuto 70 anni di età, siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti. È richiesta la convivenza e la persona da assistere deve essere affetta da un handicap grave;
2) Essere riconosciuta invalido civile almeno al 74%;
3) Lavorare o essere state licenziate da imprese per le quali è aperto un tavolo di crisi. Solo in questo caso il requisito anagrafico è di 59 anni a prescindere dal numero dei figli.
I requisiti anagrafici e contributivi devono essere raggiunti entro il 31 dicembre 2024. Almeno uno degli altri tre requisiti può avverarsi successivamente, ma deve essere presente al momento della domanda.
Finestre di attesa
Tra il momento in cui vengono maturati i requisiti e l’erogazione della pensione, è previsto un periodo di attesa di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e di 18 mesi per le lavoratrici autonome, le cosiddette finestre.
L’opzione donna per il pensionamento prevede il calcolo dell’importo utilizzando il metodo contributivo. È fondamentale essere a conoscenza dell’importo mensile della futura pensione per prendere una decisione informata, considerando che tale scelta è irrevocabile e non può essere modificata in seguito.
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Chiara Pozzi